Innesto nel viverela tua colpa (unpedinaggio)non mi feci avanti coi miei fiori, perchètu eri ancora meditabondoil cuorecurvo per eccellenza nella sua dimoraguardando se qualche verità ineditaancora potesse provocarmi.La piazza come una vecchia tristezzaalle due di notte deserta era e distanteparasentimenticerchi contusi (l’inutileronda)nel senso guardingo della parola ticredesti libera per un istante.
AMELIA ROSSELLI da “Documento” – Garzanti, 1997
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