Non da vicino ti guarderò in faccia, né da
quella lontana piega della collina tu chiami
la tua bruciata esperienza. Colmo di rimpianto tu
continui a vivere, io brucio in un ardore che non
può sorridersi. E le gioconde terrazze dell’invernale
rissa di vento, grandine, e soffio di mista primavera
solcheranno il suolo della loro riga cruente. Io
intanto guarderò te piangere, per i valli
del tuo istante non goduto, la preghiera getta tutto
nelle sozze lavanderie di chi fugge: prega tu: sarcastica
ti livello al suolo raso della rosa città di cui
tu conosci solo il risparmiato ardore che la tua viltà
scambiò.
quella lontana piega della collina tu chiami
la tua bruciata esperienza. Colmo di rimpianto tu
continui a vivere, io brucio in un ardore che non
può sorridersi. E le gioconde terrazze dell’invernale
rissa di vento, grandine, e soffio di mista primavera
solcheranno il suolo della loro riga cruente. Io
intanto guarderò te piangere, per i valli
del tuo istante non goduto, la preghiera getta tutto
nelle sozze lavanderie di chi fugge: prega tu: sarcastica
ti livello al suolo raso della rosa città di cui
tu conosci solo il risparmiato ardore che la tua viltà
scambiò.
*
Severe le condanne a tre. In rotta con l’arcipelago fummo
travolti dal fiume, inorganica vicenda, terra e mare sputavano
sangue invece. Mentre tu partisti, io mi rimirai nel vasto
arcipelago che era la mia mente, molto severa, logica,
disperata di tanto vuoto: una battaglia, due, tre battaglie
travolti dal fiume, inorganica vicenda, terra e mare sputavano
sangue invece. Mentre tu partisti, io mi rimirai nel vasto
arcipelago che era la mia mente, molto severa, logica,
disperata di tanto vuoto: una battaglia, due, tre battaglie
perdute. Ma il furore dei nostri sguardi, tu lanterna
che credevi guidare, io manovella rotta, ma il furore
di questi nostri due sguardi c’inceppò: la vittoria scontata
la battaglia vinta, i banditi più forti di noi, l’unione
di due anime una tarantella.
che credevi guidare, io manovella rotta, ma il furore
di questi nostri due sguardi c’inceppò: la vittoria scontata
la battaglia vinta, i banditi più forti di noi, l’unione
di due anime una tarantella.
*
proprio prima di dover partire scrissi
perciò voltando il dorso della promessa
cose molto belle che solo tu con la
tua faccia infantile da ragazzo costretto
ad esser fiero puoi indicarmi.
perciò voltando il dorso della promessa
cose molto belle che solo tu con la
tua faccia infantile da ragazzo costretto
ad esser fiero puoi indicarmi.
Sì, scrissi finalmente cose belle, tutte
per te – non v’era pubblico più disattento.
per te – non v’era pubblico più disattento.
Amelia Rosselli, Le poesie, Garzanti 1997
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