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mercoledì 25 marzo 2020

Julio Cortázar. Poesia. Notte fonda

Quando saprai che sono morto non pronunciare il mio nome
Perché si fermerebbero la morte e il riposo.
La tua voce, che è la campana dei cinque sensi,
diventerebbe il tenue faro cercato dalla mia nebbia.
Quando saprai che sono morto di’ sillabe strane
Pronuncia fiore, ape, lacrima, pane, tormenta.
Non permettere alle tue labbra di trovare le mie undici lettere.
Ho sonno, ho amato, ho guadagnato il silenzio.
Non pronunciare il mio nome quando saprai che sono morto:
dall’oscura terra verrei per la tua voce.
Non pronunciare il mio nome, non pronunciare il mio nome.
Quando saprai che sono morto non pronunciare il mio nome.
Note: da “Il turno dell’offeso”

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