Giovanni Raboni. Poesia. Vivo, stando in campagna, la mia morte
Vivo, stando in campagna, la mia morte. Appeso a trespoli, aiole, alle radici del glicine, ai raggi della ruota, aspetto (il barattolo del nescafè a portata di mano, l’acciarino fra le dita del piede) che l’arcangelo Calabresi scenda a giudicarmi.
Nessun commento:
Posta un commento