Bloccato su una
sedia a rotelle, Matteo fissava il vetro della finestra che si affacciava sulla
strada principale del paese. Il percorso di riabilitazione dopo l’incidente in
moto si stava rivelando più lungo del previsto, ma il ragazzo non si perdeva
d’animo. Ogni tanto sentiva la mancanza dei suoi amici con cui andava spesso a
giocare a biliardo, ma grazie al suo fedele amico, una tastiera Yamaha, la
leggera solitudine veniva trasformata in un momento di creazione poetica e
musicale. Matteo suonava la tastiera da più di 7 anni e non aveva assolutamente
intenzione di smettere. Iniziò a poggiare le sue lunghe dita esili sui tasti
bianchi e sui diesis. Poi osservò distrattamente fuori dalla finestra.
In quel momento
passarono diverse ragazze. Una di loro portava una cassa collegata a un
radiomicrofono. Matteo pensò subito che si trattasse di un flash mob e la sua
intuizione si rivelò corretta. Tuttavia accadde qualcosa di molto strano. Quasi
senza pensarci le sue dita iniziarono a muoversi sui tasti della tastiera.
Senza averla mai sentita prima, Matteo stava riproducendo a orecchio una delle
canzoni che risuonavano dalla cassa nella strada. Immaginò di suonare con loro,
di essere per strada, poi di ballare, sempre più sciolto, quasi come se non
sentisse più la terra sotto i piedi.
La cosa si ripeté
per diverse settimane, fin quando un giorno Matteo lasciò la finestra aperta.
Si mise a suonare come al solito, aggiungendo però uno dei beat preregistrati
nella tastiera. La musica per strada cessò immediatamente eppure le ragazze
continuavano a ballare. Si era venuta a creare una simbiosi perfetta tra
musicista, immobile nella sua stanza e ballerine, che seguivano la melodia,
quasi stregate. Non appena cessò di suonare, Matteo sentì degli applausi
provenire dalla strada. Erano le ragazze.
“Sei un fenomeno. Se
avessi saputo prima che suonavi così bene, non avrei di certo portato la
cassa.” Matteo era stupito. “Dai affacciati, facci vedere chi sei.”
Matteo si affacciò e la vide. Come era bella quella ballerina. “Mi chiamo Matteo”. Lei e le altre ragazze si scambiarono sguardi complici. “Piacere Elisa, dai scendi e balla con noi.” “Mi piacerebbe ma sono bloccato su una sedia a rotelle.” “Ah mi dispiace. Be’ se vuoi un giorno posso salire a casa tua.” Matteo, imbarazzatissimo, non sapeva cosa rispondere. “Volentieri, purtroppo sono immobilizzato su questa cazzo di sedia a rotelle e non vorrei farti annoiare, visto che sei abituata al movimento”. “Non ti preoccupare, ti va bene se ci vediamo domani?” “Va benissimo, a domani allora”.
Matteo si affacciò e la vide. Come era bella quella ballerina. “Mi chiamo Matteo”. Lei e le altre ragazze si scambiarono sguardi complici. “Piacere Elisa, dai scendi e balla con noi.” “Mi piacerebbe ma sono bloccato su una sedia a rotelle.” “Ah mi dispiace. Be’ se vuoi un giorno posso salire a casa tua.” Matteo, imbarazzatissimo, non sapeva cosa rispondere. “Volentieri, purtroppo sono immobilizzato su questa cazzo di sedia a rotelle e non vorrei farti annoiare, visto che sei abituata al movimento”. “Non ti preoccupare, ti va bene se ci vediamo domani?” “Va benissimo, a domani allora”.
Il giorno dopo i due
ragazzi si incontrarono e parlarono della loro vita e dei loro sogni. Matteo
sognava di entrare in Conservatorio, Elisa invece voleva entrare nella Royal
Ballet School, ma non si considerava all’altezza. Passarono diverse ore insieme
e poi si salutarono. Si rividero per diverse settimane, quasi tutti i giorni,
finché non si accorsero di piacersi. Inaspettatamente, un giorno Elisa
ricevette una lettera. Era stata convocata per le audizioni dalla Royal Ballet
School di Londra. Non ci stava più nella pelle e corse a dirlo a Matteo. “Sono
felice per te, ma ora io vivrò a metà”. “Mica ti ho detto che ci andrò da sola,
scemo” disse Elisa e gli passò un biglietto aereo della British Airways per
Londra. “Elisa … ma io … Questo è il tuo sogno, non il mio. Ti amo, ma non
posso impedirti di vivere” “Questo è vero, ma tu sei la musica del mio cuore
Matteo, il ritmo che scandisce i miei passi”. Si scambiarono un bacio dolce e
appassionato. Erano pronti per una grande avventura insieme. Mesi dopo, Elisa
seppe di essere stata ammessa alla Royal Ballet School e Matteo si stava
affermando come musicista nei locali londinesi. Ma nessuno dei due scordò mai
l’imbarazzo del primo incontro e la magia di quella musica che li aveva uniti e
che li aveva salvati.
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