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venerdì 13 marzo 2020

Favole. "AL CONTADINO NON FAR SAPERE……"

C'era una volta un contadino di nome Martino che possedeva una collina piena di Peri, la terra che coltivava però non era molta e di conseguenza il raccolto non abbondante. 

Accanto alla sua proprietà abitava Serme, un pastore padrone di un gregge di pecore da cui tutti gli anni ricavava il latte necessario per fare un formaggio buonissimo conosciuto in tutta la Valle.

Un giorno mentre Serme stava pascolando il gregge, una pecora scappò e saltando la staccionata che divideva la sua proprietà da quella del contadino, si perse tra gli alberi di pere.
Serme, dopo svariati tentativi di richiamare l'animale, si arrese e riportò tutte le percore nella stalla.

La sera stessa dopo aver mangiato e ben bevuto, raccontò alla moglie quello che era accaduto nel pomeriggio, lamentandosi del fatto che una pecora costa molto e preoccupato di non riuscire più a trovarla si mise a piangere.
La moglie cercò di consolarlo dicendogli che quelle sono cose che capitano a chi lavora, e che se quella mattina lui avesse vagabondato standosene nel letto…..

Non fece in tempo a finire il discorso che sentirono bussare alla porta. Aprirono e si trovarono davanti il contadino con l'animale scomparso.

"Questa deve essere la tua pecora vero?" disse il contadino " L'ho trovata sotto uno dei miei peri che mangiava i frutti caduti perché troppo maturi"

"Esatto" disse il pastore, "Mi è scappata proprio oggi e non sapevo più dove fosse finita, ormai avevo perso le speranze, non sarebbe sicuramente sopravvissuta alla notte, se la sarebbero mangiata di certo i lupi." e lo invitò a entrare in casa.

Intanto che il pastore seduto al tavolo beveva un buon bicchiere di vino, Serme andò in cantina, prese tre forme le mise in un cesto tornò in cucina e disse: "Amico mio, questa sera quando tornerai a casa prova a mangiare

una fetta di questo formaggio assieme a una delle tue pere e domani quando ci vedremo mi dirai se l'accostamento ti è piaciuto!" Diede la cesta al contadino che felice tornò a casa.

Martino non si fece più sentire, non tornò mai più per dire al pastore se mangiare il formaggio con le pere fosse stato di suo gradimento; girava la voce che il contadino si fosse messo in affari con un ricco magnate della zona e che gli era piaciuto così tanto quell'accostamento gastronomico che, aveva comperato così mai tante pecore e così tanti alberi di pere, da fallire perdendo entrambe la attività;

Queste erano state poi comperate dal ricco magnate che portò il cacio sulle tavole di tutta l'aristocrazia di quel tempo, ma visto che

il formaggio era un cibo da poveri, per giustificare come fosse finito sul tavolino della nobiltà, adottò il segreto di Serme, confidatogli dal contadino, 

" Il cacio potrà entrare in casa degli aristocratici solo con opportune strategie per nobilitarlo" 


FAVOLE CON LA MORALE,FAVOLE CON LA MORALE,FAVOLE CON LA MORALE,FAVOLE CON LA MORALE,FAVOLE CON LA MORALE
MORALE

Al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere e per citare Petrarca "Addio l'è sera. Or su vengano la pera, il cascio e 'l vin di Creti"

Il significato di questo proverbio va cercato nel passato quando ancora esisteva una netta distinzione tra le classi sociali, quando il formaggio era ancora considerato un cibo da poveri.

Potrebbe voler dire appunto che l'aristocratico allora possessore delle terre non volesse far sapere al contadino che le coltivava, che cacio e pecorino insieme erano deliziosi, per paura che l'agricoltore ne facesse arrivare di meno sulla sua tavola tenendoselo invece per se. Ma forse il contadino lo sapeva già, visto che formaggio e pere sono due cibi caratteristici della mensa dei poveri di quel tempo.

Un altro significato che è quello che ho voluto farvi arrivare nel racconto è di non far provare a qualcuno qualcosa che non saprebbe gestire o permettersi e anche che, se tutti venissero a conoscenza di un segreto, questo perderebbe la sua esclusività.

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