C'ERA una volta un uomo e una donna che avevano due figli Rino e Gaetana.Erano proprietari una fattoria piena di bestiame, ogni giorno lavoravano la terra e si prendevano cura degli animali ricevendo, in cambio del duro lavoro, soddisfazioni e tutto ciò di cui avevano bisogno per vivere, in casa non mancava nulla e sopratutto l'amore.
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I fanciulli erano stati cresciuti nel migliore dei modi, i genitori erano infatti riusciti a dare loro una buona educazione e anche un istruzione, cosa che a quei tempi non tutti possedevano. Un giorno ormai anziani si ammalarono, prima di andarsene però chiesero a Rino il fratello maggiore di prendersi cura di sua sorella, della terra e degli animali.
Rino invece, dopo la loro morte, decise di vendere tutto, continuava a ripetersi che quella vita imposta non faceva per lui, non l'aveva mai fatta volentieri e con i soldi ricavati avrebbe finalmente potuto mettersi alla ricerca di un sogno.
A RICERCA DELLA FELICITA, FAVOLE CON LA MORALE STORIE CON LA MORALE IL PAESE DELLA CUCCAGirava infatti la voce dell'esistenza di un posto dove la gente non lavorava, si godeva la vita tutto il giorno facendo un bel nulla, dove venivano organizzate feste in ogni momento della giornata, tutti avevano una bella casa e nessuno aveva preoccupazioni.
E' li che sarebbe andato, era stufo di lavorare fino a tarda sera nei campi come il padre e tornare a casa tutto sudato e puzzolente di stalla, quindi prese con se il bel gruzzolo ottenuto dalla vendita dei possedimenti ereditati, lasciò Gaetana da una vecchia zia e si mise alla ricerca della vera felicità.
Non fece molta fatica, dopo pochi giorni ebbe una dritta da un commerciante di mele sulla strada da percorrere e si ritrovò, in men che non si dica, nel paese chiamato Cuccagna.
Appena arrivò non credette ai suoi occhi, davanti a se aveva un paradiso, tutte ville immense, staccionate di legno di rovere recintavano giardini verdi contenenti ogni genere di fiore, fontane con getti d'acqua annaffiavano alberi da frutto sotto i quali erano sdraiati beati gli abitanti che ridendo e scherzando facevano un bel nulla e godendosi la vita.
Subito dopo aver varcato la soglia del paese, gli venne incontro un uomo dal bell'aspetto accompagnato da due ragazze stupende così carine da farlo arrossire, il tipo in giacca e cravatta lo guardò e disse:
"Buon giorno ragazzo, ben venuto a Cuccagna dove chi meno lavora più guadagna"
Rino sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisi e si presentò. Si sbottonò subito con quell'uomo, di cui sentiva di potersi fidare, gli raccontò la storia della sua vita, di come viveva prima coi genitori e di come, dopo la loro morte, avesse venduto tutto per mettersi alla ricerca della felicità.
Dopo aver raccontato di se vita morte e miracoli, Rino disse: " Vorrei saperne di più sul vostro paese, in particolare mi interessava capire come e se era possibile mettere radici qua da voi"
L'uomo disse " Niente di più facile; dopo averci fornito i documenti che attesteranno la sua identità, e dopo aver firmato qualche scartoffia, saremo lieti di aprirle le porte del nostro istituto, dove potrà versare tutti i suoi averi che saranno gestiti da personale qualificato. In cambio noi le daremo GRATIS e ci tengo a precisare GRATIS, la possibilità di soggiornare in una delle tante ville a scelta del nostro paese, la possibilità di partecipare a tutte le feste organizzate e da organizzare e inoltre, incluso nel soggiorno ci saranno anche colazione e i due pasti principali, come già sa, qua da noi, potrà godersi la vita senza più preoccuparsi di nulla."
Per un attimo, nel cervello di Rino, balenarono le parole del padre sul duro lavoro e la felicità, ma, come la sabbia scorre senza ostacoli sulle pareti di una clessidra, così quei consigli scivolarono via dalla sua mente molto velocemente e senza neanche lasciare il beneficio del dubbio.
Firmò..... e cominciò la sua nuova vita.
Il primo anno passò molto velocemente il ragazzo se la godeva passando da una festa all'altra e dormendo il tempo restante della giornata, conobbe gente nuova senza però mai fare amicizia con
nessuno e tutte le sere quando rientrava vedeva delle luci fioche in lontananza dietro casa ma non riusciva a capire cosa fossero.
Non diede loro troppa importanza sul momento, ma più passava il tempo più queste luci aumentavano di numero e insospettito cominciò a chiedere in città se anche gli altri avessero visto qualcosa e più che altro se qualcuno sapeva di cosa si trattasse, ma nessuno sapeva nulla.
Passarono altri tre anni e a dirla tutta Rino si era stufato di quel tipo di vita, il non fare era diventato noioso e il ragazzo inoltre pensava spesso a Gaetana e a ciò che dicevano il padre e la madre su quale fosse la vera felicità, così un giorno quelle parole cominciarono ad avere un senso, il ragazzo decise di abbracciare completamente quel pensiero e di farlo suo, voleva cambiare.
Andò quindi a cercare quel signore distinto che lo aveva accolto il primo giorno ma non lo trovò, chiese ai propri vicini se lo avessero visto ma nessuno sapeva nulla.... ora che ci pensava bene anche lui non lo vedeva più dal giorno del suo arrivo.
Provò anche a bussare alle porte dell'istituto dove aveva depositato i suoi averi ma senza alcuna risposta.
Dopo pochi mesi Rino riuscì anche a capire che cosa fossero quelle luci che tutte le sere vedeva dalla finestra di casa sua perché si trovò proprio davanti ad una di esse.
Lo buttarono fuori di casa un pomeriggio, gli sbatterono davanti le scartoffie che aveva firmato
qualche anno prima con troppa leggerezza, era stato truffato.
Quella sera davanti a uno di quei tanti falò accesi per non morire di freddo capì che, abbagliato dal desiderio di ottenere la vera felicità, non si era accorto di possederla già, il paese della cuccagna dove chi meno fa più magna era solo uno specchio per le allodole
MORALE DELLA FAVOLA
Ci sono periodi nella vita in cui purtroppo non si può essere felici, potrei fare un elenco di cose brutte che potrebbero impedircelo, ma se non ci soffermiamo solo a questi momenti e cerchiamo di fare una media di essi cosa otteniamo?
Cos'è la felicità?
La felicità può essere tante cose, un figlio, una moglie una famiglia, la semplicità delle cose, vivere una vita tranquilla e modesta accontentandosi di poco come diceva Albert Eistein oppure rincorrere il successo e vivere una vita frenetica
Come diceva Oscar Wilde "Non è avere tutto ciò che si desidera ma desiderare tutto ciò che si ha"
o come disse Winston Churchill "Non è nell'avere ma nel condividere"
per citare qualcuno di più contemporaneo come disse Erich Fromm " E' guardare le vetrine e comprare tutto ciò che si può permettere"
Per me la felicità è fare ciò che più ci aggrada rispettando tutti e tutto quello che ci circonda, quello che rende felice me non deve necessariamente avere il solito effetto su un'altra persona, ma di sicuro non deve farla soffrire.
A volte, come succede al personaggio della storia che hai appena letto, non ci accorgiamo di essere già in possesso di tutto quello di cui abbiamo bisogno e andiamo a cercarlo altrove.
Prima di decidere di cambiare qualcosa nella vostra vita per andare alla ricerca della felicità, guardate attentamente attorno a voi.
La felicità è contagiosa quindi circondatevi di persone felici e cercate di tirare su il morale a chi è giù di corda.
A VOLTE LA FELICITA' E' PROPRIO LI VICINO A VOI, PECCATO CHE GUARDIATE ALTROVE!
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