Post più popolari

giovedì 4 giugno 2020

Racconto. Cerco dovunque la poesia.


Cerco dovunque la poesia. La cerco dalla prima
gioventù. Di giorno e di notte. Anche nei sogni...
Nel mio intimo e intorno a me. Nella luce e nel buio.
Nelle voci allegre e tristi della gente e degli
uccelli. Anche nel loro silenzio dai molti significati.
Cerco dappertutto la poesia.
La cerco sotto la pietra. Dietro una nube.
Sotto il letto e sopra, dove succedono
i più grandi prodigi e dagli abbracci
accompagnati da risa e lacrime nascono
assieme la vita e la morte. Nascono i futuri
amanti e assassini, quelli che costruiranno
e quelli che distruggeranno il mondo. Cerco
dovunque la poesia. La cerco nei libri vecchi
e nuovi, in cui trovo una volta un capello bruno
e un'altra un capello grigio. Una banconota,
nascosta di uno stato ormai in sfacelo, e sopra
il sorriso dell'onnipotente sovrano, morto già da
tempo immemorabile. E tante altre cose.
Cerco dovunque la poesia. La cerco anche nelle poesie
degli altri poeti. Anche se sono convinto che esistono
molte poesie belle, sconvolgenti, magistralmente
composte, e credo nel poeta che ha detto: «Tutto
è poesia», la poesia che cerco dovunque non la
trovo da nessuna parte. Cerco dovunque la poesia.
Talvolta mi sembra di averla trovata. Spesso mi pare
che sia stata lei a trovare me. Spessissimo là dove
non la cercavo. Ma tutto ciò che ho scritto fino a oggi,
e gli altri hanno accolto come poesia, non era che
l'impronta delle mie dita sulla carta, su cui la poesia ha
lasciato la dorata polvere delle sue ali, prima di sparire
chissà dove. Ignoro che senso abbiano questi misteriosi
segni per gli altri, per me erano sempre solo dei nuovi
messaggi di continuare a cercare.

Nessun commento:

Posta un commento