Post più popolari

giovedì 4 giugno 2020

Racconto. Confusione.


Non so perché vi sto scrivendo e non so perché mi sta succedendo tutto ciò. Non mi è successo niente in particolare, nessun evento tragico o particolarmente negativo. Nonostante ciò, credo di avere problemi di depressione. Ho 62 anni e mi sembra che la mia vita si stia dirigendo verso un fallimento clamoroso. Niente di ciò che mi circonda mi entusiasma più, non ho particolari legami affettivi che mi diano la voglia di vivere, non faccio una vita che mi gratifichi e, senza tanta delicatezza, dico che sono uno che perde. Paradossalmente dall’esterno sono giudicato una persona realizzata nella vita solo perché sono un poeta e una persona sensibile, ma non è così. Io amo la musica, sognavo di condividere questo mio amore con tante altre persone, sognavo di far diventare questa mia passione come un punto cruciale per la mia vita, ma non è stato così. Sono solo, disperatamente solo e anche quando mi capita di passare una serata in compagnia, mi sento solo lo stesso, mi sento circondato da estranei che in nessun modo possono condividere qualcosa con me. La gente è fredda, mi fa paura e ho paura di mostrarmi così come sono, con le mie debolezze. Troppe volte ho avuto occasione di provare sulla mia pelle quello che succede quando dai troppa fiducia alle persone, ma ora basta. Una cosa è certa: così è difficile andare avanti, ho la percezione di essere vicino ad un punto critico.
Ho paura di me stesso, non ce la faccio più a fare questa vita da automa, perché questo sono diventato: un automa travolto dalle “cose da fare”, uno che funziona, non che vive. Sento di avere le potenzialità di poter realizzare al meglio le mie aspettative, ma vedo il tempo che mi sfugge, vedo gli altri felici ed io triste, gli altri che raggiungono i loro obiettivi ed io che sto immobile, gli altri che vincono ed io che perdo. Vedo la mia età consumarsi in una vita che non vale la pena vivere, grigia e insignificante. Non mi voglio più bene, odio me stesso e la mia esistenza vuota, ma pesantissima allo stesso tempo. A volte spero in un cambiamento, in qualcosa che succeda e che cambi le cose, ma mi sento nel baratro e ho lo spaventoso sentore che anche la speranza in me stia gettando la spugna. Sento che la mia esistenza si è svuotata lentamente, prima delle persone, poi dell’entusiasmo, poi dell’energia ed infine della speranza. Mi capita di pensare che nonostante tutto non può finire così, non può rimanere solo la delusione di un sogno che si è sbagliato. Anelo ad un lieto fine.

Nessun commento:

Posta un commento